DOGLIANI – IL COMUNE
Dogliani è il comune che dà il nome a tutta la denominazione. La storia di questo vino è legata a Dogliani, luogo dove Luigi Einaudi, secondo Presidente della Repubblica Italiana, ha acquistato terreni e poderi diventando uno dei primi sostenitori e produttori di Dolcetto di Dogliani, contribuendo a farne conoscere il nome fuori dai confini della zona.
Attualmente il comune è sede della Bottega del Vino, che raccoglie i produttori di tutta la denominazione. Ogni anno, a settembre, si svolge la Sagra del Dolcetto, che mantiene viva la tradizione di festa che da sempre accompagna il periodo della vendemmia.
Il paese è già attestato in epoca preromana come sede di popolazioni liguri e celtiche, viene romanizzato a partire dal II secolo avanti Cristo. Al I e al II secolo d.C. risalgono i numerosi reperti rinvenuti soprattutto nei pressi di San Quirico, dove è stata accertata anche la presenza di una necropoli. Durante il Basso Impero, dal III al V secolo d.C., il centro abitato si sposta gradualmente verso la Pieve. In seguito continua a spostarsi, arroccandosi intorno alla zona fortificata, il castrum, per difendersi dai saccheggi e dalle scorribande degli Ungari e dei Saraceni (X secolo).
Nell’Alto Medioevo, Dogliani fa parte del distretto comitale di Alba, per poi passare agli Aleramici del Vasto ed ai Marchesi di Busca. È nel Medioevo che si comincia a delineare la struttura attuale del paese: il Castello sulla collina e il Borgo cintato da mura con accesso dalle porte soprana e sottana, nella parte inferiore, lungo il torrente Rea. Nel XII secolo, con le Convenzioni, Dogliani ottiene le prime autonomie comunali. In questo periodo, fino alla metà del Quattrocento circa, la cittadina è teatro di lotte intestine, che vedono protagoniste le casate del Monferrato; le famiglie dei Saluzzo, Acaia e Visconti. Nel Cinquecento Dogliani viene occupata prima dai Francesi, poi dagli Spagnoli a causa della guerra tra Francesco I e Carlo V per assicurarsi il predominio in Europa. Con il trattato di Lione del 1601 Dogliani, con altre cittadine, passa ai Savoia, che a loro volta la danno in feudo ai Solaro di Moretta e ai Solaro del Borgo.
Con la parentesi napoleonica i cosiddetti “liberatori” non fanno che sostituirsi agli sfruttatori precedenti e la cittadina altro non può fare che sottostare alle leggi francesi memore degli incendi che arsero Marsaglia, Castellino e Belvedere Langhe.
Perché Dogliani torni a splendere è necessario attendere l’Ottocento. Il paese vede mutare la propria fisionomia, diventando un borgo dall’impronta architettonica riconoscibile, quella di Giovanni Battista Schellino, nato nel 1818 nella bella casa padronale di Borgata Spina. L’opera dell’eclettico architetto caratterizza profondamente l’assetto urbanistico della Dogliani dell’epoca. I suoi numerosi progetti danno un volto nuovo al paese che, è bene ricordare, nel diciannovesimo secolo ha una dignità cittadina ed una vivacità della vita culturale, sociale ed economica tale da competere con altri centri di eguale o maggiore dimensione della Provincia di Cuneo.
Per maggiori informazioni su Dogliani
www.comune.dogliani.cn.it
MONUMENTI
Parrocchiale di San Quirico e Paolo
Nella Parrocchiale ottocentesca (1859-70), costruzione neoclassica a croce greca progettata dall’architetto doglianese G.B. Schellino e dedicata ai Santi Quirico e Paolo, di particolare interesse artistico sono la Via Crucis di Gaetano Previati e due armadi intagliati del 1600 conservati nella sacrestia.
Confraternita dei Battuti
Molto elegante è la Chiesa della Confraternita dei Battuti (1721), costruzione barocca di fronte alla porta soprana, eretta su progetto dell’architetto monregalese F. Gallo.
Museo Civico Storico Archeologico “G. Gabetti”
Nel museo archeologico trovano posto i reperti rinvenuti fino ad oggi. Il percorso museale è dedicato al popolamento di Dogliani attraverso le diverse epoche storiche.
Orario di Visita:
sabato 15.00 – 18.00; domenica 9.00 – 12.00 /15.00 – 18.00;
mercoledì 9.00 – 12.00 su prenotazione
Biblioteca Civica “Luigi Einaudi”
Ad un’epoca più recente appartiene la sede della Biblioteca, nata nel 1963 grazie ad una donazione alla comunità dell’editore Giulio Einaudi e disegnata dall’architetto razionalista Bruno Zevi. Pensata come biblioteca modello da sviluppare anche in altri piccoli comuni, rappresenta un esempio progettuale d’avanguardia.
Castello
In alto, su una collina di 335 metri sul livello del mare, la parte pittoresca del rione Castello conserva i resti delle antiche mura, il torrione di origine medioevale, il castello dei Perno di Caldera. Il punto panoramico migliore in questa parte del paese è la Piazza Belvedere, dove, ai lati di un ippocastano centenario, si staglia la mole imponente della Torre civica, già dei marchesi Lancia e restaurata da Schellino nel 1862.
Parrocchiale di San Lorenzo
Nella Parrocchiale di San Lorenzo (fine 1800), ricostruita sul perimetro dell’antica Parrocchiale romanica di cui restano visibili l’abside e l’elegante bassorilievo del XII secolo, in arenaria, nella lunetta del portale d’ingresso sinistro, è conservata una reliquia di San Celso, il patrono di Dogliani.
La Chiesa di San Quirico, sulla Provinciale per Bossolasco, è un Santuario dedicato alla Madonna, costruito sul perimetro dell’antica Parrocchiale del XII secolo e restaurato su progetto dello Schellino nel 1852.
La Pieve (anno 1000), sulla Provinciale per Torino, è la più antica chiesa della cittadina. Quella attualmente visibile è la ricostruzione del XVIII secolo, su fondazioni del X secolo.
La casa e la Cappella di San Giacomo (XVIII secolo), residenza della famiglia Einaudi. In Borgata Santa Lucia.
La Cappella di San Fereolo, in frazione Valdibà.
Il Santuario della Madonna delle Grazie, sulla Provinciale per Murazzano, antico oratorio, restaurato dallo Schellino nel 1867, è preceduto lungo la strada da 14 piloni votivi della Via Crucis, tutti diversi per soggetti e stile. La chiesa è il quindicesimo.
L’ingresso monumentale al Cimitero (1867), sulla Statale per Murazzano, in stile neo-gotico, opera di G.B. Schellino. Altre opere dello Schellino sono la neoromanica Torre dei cessi, la mole rossa dell’Ospedale, i merli della Torre comunale, il bianco Pantheon della Chiesa dell’Immacolata, il Ritiro della Sacra Famiglia.
EVENTI
Antica fiera della ciliegia
La fiera si tiene a fine maggio e nonostante le sue origini si perdano nei secoli l’archivio di Dogliani conserva la documentazione risalente al 1897 dove è attestata l’importanza della fiera per il paese. Dogliani Castello, la parte alta del paese, ospita i “Manufatti d’autore”, offrendo uno spazio espositivo privilegiato all’artigianato locale, mentre le vie di Dogliani Borgo, centro storico nella parte bassa, sono animate per tutta la giornata dalle bancarelle della tradizionale Rassegna commerciale. In Piazza Belvedere a Castello e negli angoli panoramici del percorso pedonale che collega Castello a Borgo sono allestiti angoli di degustazione, dove vengono offerti ciliegie, marmellate, bevande a base di succo di ciliegia e dolci. Anche in Piazza Don Delpodio di Borgo sono offerti piatti tipici a tema nell’angolo degli antichi sapori.
Marenda Sinoira e Festival del Salame Cotto
Appuntamento doglianese di fine aprile che propone, nelle varie piazze adiacenti il Palazzo Comunale, il mercato dei tradizionali prodotti della marenda sinoira piemontese, i cibi da spuntino sui prati, le vivande pronte per essere consumate durante una scampagnata in compagnia: formaggi, salumi, conserve, marmellate, pane, dolci, miele e l’immancabile carne consumata cruda o alla piastra.
Dal mattino il Festival del salame cotto artigianale piemontese, concorso a premi riservato ai migliori produttori del tradizionale salume piemontese.
Sagra del Dolcetto
Nel mese di settembre Dogliani festeggia la sua risorsa più preziosa con la Sagra del Dolcetto, una manifestazione che valorizza anche gli altri prodotti tipici della zona, secondo un armonioso amalgama con le peculiarità del mondo agricolo di Langa. Nata nel 1930, (scrivere come segue) si ripete ogni anno animando il rione di Dogliani Borgo con convegni enologici, mercati di prodotti tipici, mostre, manifestazioni culturali e folkloristiche, spettacoli per le strade e serate con attrazioni varie tutte ispirate al tema dell’uva e del vino Dolcetto.
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Premio Zolfanello d’oro
Sul finire dell’anno, Dogliani consegna il prestigioso premio dello Zolfanello d’oro a chi ha saputo meglio “illuminare il mondo” con il suo operato, un personaggio di spicco della cultura italiana ed internazionale che si è “infiammato” per un’idea sfavillante o si è distinto per una nobile causa.
Il premio è ispirato alla figura del farmacista doglianese Domenico Ghigliano, che nel 1832 inventò il fiammifero a sfregamento.
Il riconoscimento viene conferito in occasione di una cerimonia ufficiale alla presenza delle autorità locali presso la Bottega del Vino Dolcetto, a Dogliani Borgo.
Fiera dei Santi e Cisrà
La Fiera dei Santi ripropone ogni anno, il 2 novembre, un’antichissima tradizione locale nata ai tempi delle Confraternite dei Battuti. Questi erano soliti distribuire una scodella calda e fumante di minestra di ceci e trippe ai fedeli che, dalle primissime ore del mattino, scendevano per la fiera, dopo aver percorso molti chilometri a piedi, dalle colline e dai paesi vicini di Langa ed affollavano le funzioni religiose. La fiera d’altro canto rappresentava l’ultimo grande mercato prima dei rigori invernali, un appuntamento a conclusione dell’annata agricola, ed era per ciò molto frequentata.
La festa in questo antico borgo della Bassa Langa, a cavallo tra monregalese ed albese, è infatti tipicamente legata al mondo contadino e alla produzione della terra, è antica e intensamente vissuta dalla gente e il suo gusto paesano è rimasto immutato nel tempo. Dogliani dedica tutta la settimana a questo piatto, che i ristoratori locali propongono come piatto della tradizione.
Presepe Vivente
Nell’imminenza del Santo Natale, le notti del 23 e 24 dicembre, Dogliani mette in scena il Presepe Vivente, una suggestiva rappresentazione di attori non professionisti che si è guadagnata ormai da anni una grande notorietà. La vasta partecipazione del pubblico è sicuramente il giusto compenso all’impegno totale che i circa 350 figuranti in costume profondono nel ricreare con precisione gli ambienti, gli arredi e le merci, la foggia degli abiti di quel tempo, l’uso degli attrezzi, le situazioni, i dialoghi e i comportamenti della Betlemme della Notte Sacra. Nel Presepe possiamo vedere tanti dei mestieri artigianali che sono ancora pratica diffusa, come la cottura del pane nel forno, l’intreccio dei cesti, la forgiatura del ferro e che ci riportano alla centralità di quel lavoro manuale ancora così vivo nella cura del vigneto.
Mercato dei contadini delle Langhe
Da aprile a dicembre, ogni primo e terzo sabato del mese, si svolge nella centrale P.za Umberto I il tradizionale mercato dei produttori agricoli locali, che propongono ai visitatori i prodotti del territorio. Si promuove così un distretto rurale/agroalimentare di eccellenza, in un raggio di 25 km dal comune di Dogliani (Mombasiglio, Paroldo, Briaglia, Bastia, Cissone, Murazzano, Mombarcaro, Farigliano, Marsaglia, Piozzo, Sale San Giovanni, Sale Langhe, Benevagienna) invitando ad un’alimentazione ecocompatibile.