RODDINO – IL COMUNE
Roddino, arroccato su una collina 610 metri d’altezza, ha un’estensione di 1045 ettari, pari a 2740 giornate. Di queste gran parte è coltivata a vigneto specializzato, a campo, a prato ed una quantità notevole è ancora tenuta a bosco ceduo o a gerbido. Su questo vasto territorio vivono circa 380 abitanti di cui un gruppo nel capoluogo e la grande maggioranza nelle frazioni: Costepomo, San Lorenzo-Noé, S. Maria, Pozzetti, Lopiano, S. Margherita-Corini, e in altri numerosi gruppi di case sparse.
Roddino, con tutta probabilità, prende il proprio nome dal sostantivo latino Randus che significa “terreno sterile”. È noto infatti che le colline su cui sorge il paese erano, un tempo, coperte da boschi e roveti. In mezzo ad essi, durante il sec. X, un gruppo di soldati eresse sul colle ove ora sorge il capoluogo, dapprima una torre di vedetta e poi un castello ferrato che, grazie alla posizione privilegiata, divenne ben presto un forte di guerra. Nel corso degli anni attorno al castello si sviluppò l’abitato, pressappoco in corrispondenza dell’attuale centro storico. Durante l’Alto Medioevo, nel processo di infeudazione, il castello di Roddino restò compreso prima nel Comitato di Alba e poi nel Marchesato, di recente eretto, del Vasto o di Savona. All’inizio del secolo XII esso era possesso del celebre Bonifacio il Grande. Egli nel 1142, dividendo il suo ampio patrimonio lo assegnò al figlio, pur esso detto Bonifacio, marchese di Cortemilia.
Questi non ebbe prole e, morendo, nel 1197, lasciò Roddino e altre ville a suo fratello Manfredo, marchese di SaIuzzo. A quei tempi quasi tutte le terre erano proprietà degli imperatori di Germania. L’Imperatore, lontano, incaricava l’assegnazione dei feudi a qualche grande signore suo amico, più vicino. Così vediamo esercitare questo incarico, via via, i Marchesi di Monferrato, i conti di Milano, il Comune di Asti e, più tardi, anche i Signori di Savoia.
Alla morte del titolare, gli eredi dovevano richiedere una nuova infeudazione, così come ora si sollecita il riconoscimento del diritto di successione.
Per questo troviamo che nel 1197 Manfredo Il, Marchese di Saluzzo, ottenne che un certo Guglielmo Lomello venisse infeudato di Roddino, Castelletto di Cissone, Cerretto e Serralunga. In data 11 maggio Lomello vendette di nuovo allo stesso Manfredo, mentre il 9 gennaio 1235 il nuovo Marchese di Saluzzo, Manfredo III, infeudò col signoraggio di Roddino alcune terre vicine ai signori Fulcone Sismondo e Giovanni Cerrato di Alba.
Verso la fine del secolo XII il potere dei nobili andò diminuendo e sui nostri paesi si consolidarono i comuni rurali. A Roddino vi erano il feudatario, il podestà, due consoli e il magnifico consiglio. Il feudatario, detto pure castellano in quanto abitava nel castello, era l’alto patrono del comune. Il podestà era sempre un forestiero ed amministrava la giustizia civile e penale. I due consoli, che erano del paese, compilavano i bilanci e verificavano l’applicazione dei regolamenti comunali.
Con il trattato di Lione, tenutosi nel 1601, Carlo Emanuele I di Savoia divenne signore di tutto il marchesato di Saluzzo e quindi anche di Roddino. Durante le guerre civili di questa epoca (1637-1642) il castello di Roddino, che si ergeva dove ora sorge la canonica, venne distrutto.
Per maggiori informazioni su Roddino
www.comune.roddino.cn.it
MONUMENTI
Parrocchiale di Santa Margherita
Sul luogo dell’antica fortificazione fu eretta la quattrocentesca parrocchiale di Santa Margherita, restaurata e ampliata nel 1928 con l’aggiunta di un curioso campanile: all’interno conserva una preziosa acquasantiera, in origine fonte battesimale, del 1499 in marmo di Dronero.
Cappella di Santa Margherita
In località Corini, nei pressi dei ruderi di un convento benedettino, sorge solitaria, su una panoramica altura, la cappella di Santa Margherita, con abside romanica in arenaria risalente al XII secolo.
EVENTI
Mataria ‘d Langa
Quattro giorni di concerti la terza settimana di luglio.
Festa di San Lorenzo
Si tiene il 10 agosto nella frazione omonima. Nel prato di fronte alla cappella viene allestito il ballo al palchetto e un servizio di ristorazione.
Baroliadi
11 luglio 2010: Roddino è stato teatro delle Baroliadi, IX Edizione dei Giochi senza Frontiere dei paesi del Barolo, kermesse che ogni anno cambia sede: per la prima volta nel 2010 si è svolta a Roddino. Ai giochi è seguita una fastosa cena a base di prodotti tipici, presso lo Sferisterio Comunale, preparata dalla Pro Loco in collaborazione con i ristoranti roddinesi.