LE REGOLE DEL VINO
Il vino non è solo il mestiere antico di coltivare l’uva, vendemmiarla e assistere al mistero della fermentazione che guidiamo con crescente competenza e sicurezza.
Il vino è anche un insieme di regole codificate da disciplinari; di appezzamenti iscritti ad un’anagrafe vitivinicola; di scelte commerciali e tipologiche che devono assicurare a chi lo beve la certezza che l’uva d’origine provenga proprio da quella zona, in determinati quantitativi e con determinati parametri nelle gradazioni, estratti, acidità e affinamenti e con tecniche di lavorazione che ne esaltino le qualità più tipiche.

LE TIPOLOGIE DEL DOGLIANI
Nella zona di Dogliani, il Dolcetto dà vita a due tipologie di vino attualmente riunite sotto un unico disciplinare, che rispondono a diversi parametri chimici e organolettici.
La tipologia Dogliani Docg, che deriva dal disciplinare Doc del 1974 e 2005, rappresenta il carattere più conosciuto in Italia di questo vitigno, quello di immediatezza e frutto; il Dogliani Superiore Docg, derivato dal disciplinare Dogliani Docg del 2005, rappresenta la volontà di esaltare caratteristiche dell’uva meno note, attraverso una maggior estrazione e una intensità di aromi ottenuta da rese ridotte e da un diverso affinamento.

IL DISCIPLINARE ASSICURA CHE VENGANO RISPETTATE QUESTE REGOLE FONDAMENTALI

– Le uve devono provenire da vigneti dell’area delimitata per legge, iscritti allo schedario viticolo, in cui sono riportati tutti i dati catastali che li identificano.
– I vigneti sono definiti nella giacitura, che può essere solo collinare.
– L’uva deve essere prodotta in quantità regolamentate che non devono essere superate, pena il declassamento del raccolto.
– L’unico vitigno ammesso è il Dolcetto 100%.
– La vinificazione: deve essere eseguita secondo le norme previste dal Disciplinare e può avvenire all’interno della provincia di Cuneo e in qualche azienda della provincia di Savona.
– Sono definite le caratteristiche organolettiche legate alla tipicità del vino.
– Prima della messa in commercio viene richiesta l’idoneità a fregiarsi della Docg e ogni singola partita deve superare l’esame eseguito da una commissione di tecnici degustatori di Valoritalia, che nella valutazione si rifaranno alle indicazioni presenti nel disciplinare.