2004

Le abbondanti precipitazioni dei primi mesi del 2004, sommate a quelle autunnali del 2003, hanno permesso di ripristinare le riserve idriche del suolo, notevolmente ridotte in seguito alla stagione estiva 2003 caratterizzata da scarse piogge e da temperature molto elevate.
Ad un inverno nevoso con temperature mediamente rigide, è seguita una primavera contraddistinta da  precipitazioni copiose e prolungate fino a inizio maggio, tale andamento ha posticipando nel tempo la fase di inizio germogliamento della vite. Queste precipitazioni avevano, inizialmente,  suscitato nei viticoltori delle apprensioni per possibili precoci attacchi peronosporici che fortunatamente non sono comparsi relegando il patogeno ad una virulenza ordinaria.
Se la peronospora ha destato moderate preoccupazioni, il patogeno che ha impegnato maggiormente i viticoltori di Langhe e Roero è stato l’oidio che a partire dalla prima decade di luglio ha fatto massicciamente la sua comparsa nei vigneti, favorito da giornate poco soleggiate, temperature su valori medi e umidità relativa abbastanza alta.
I mesi successivi sono stati caratterizzati da temperature estive mai troppo elevate, con la quasi totale assenza di periodi di afa e di precipitazioni, condizioni che hanno permesso un buon sviluppo dei grappoli che hanno raggiunto dimensioni medio-grandi. Il ritardo nel germogliamento e le temperature estive, mai troppo alte, hanno permesso alla vite uno sviluppo regolare, che però, a fine agosto, faceva registrare un ritardo sull’epoca presunta di maturazione di almeno 10 giorni. L’elemento caratterizzante di questo 2004 è stato l’instaurarsi sulla nostra regione dell’anticiclone per tutto il mese di settembre e i primi giorni di ottobre, con giornate ricche di sole, assenza di precipitazioni e temperature al di sopra delle medie stagionali. Condizioni che hanno consentito la raccolta di uve mature e perfettamente sane, consentendo ai viticoltori di svolgere una vendemmia tranquilla senza affanni.
Le operazioni vendemmiali nel 2004 sono iniziate più in ritardo rispetto alle ultime annate particolarmente precoci come il 2003, e le uve raccolte hanno raggiunto livelli qualitativi al di sopra di ogni aspettativa. E’ stato anche l’anno dei vignaioli accorti e attenti, nel cercare di regolare e gestire la produzione in modo equilibrato con la vegetazione della pianta. Dopo la metà di settembre la raccolta ha interessato la varietà Dolcetto nelle quattro aree di produzione e si è conclusa tra fine settembre e inizio ottobre. I primi dati di cantina indicano che ci troviamo di fronte a vini di grandi potenzialità, con buoni valori alcolici una giusta acidità e colori intensi.

In sintesi: buon accumulo idrico invernale, con nevicate intense e frequenti. Piogge consistenti nei mesi di aprile e maggio, che hanno costituito una riserva idrica importante per i mesi successivi. Precipitazioni scarse nel periodo giugno-agosto, ma assenza generale di stress idrico per riserve precedenti. In totale da gennaio a ottobre circa 500 mm di pioggia, quindi nella media. Temperature minime sempre piuttosto basse per tutto il periodo vegetativo e temperature massime solo per pochi giorni superiori ai 30°C (prima decade di giugno e qualche giorno a luglio): di conseguenza sommatorie termiche inferiori a 2003 e 2000 e simili al 2001. Da fine agosto a metà ottobre andamento climatico ottimo, con temperature abbastanza elevate, scarsa umidità relativa, assenza di precipitazioni e notevoli escursioni termiche. Andamento climatico di settembre simile al 1997 e al 2000.